Comunicazione Presidente
Carissime Colleghe e gentili Colleghi,
dopo cinque mesi dall’inizio dell’epidemia, la nuova fase che stiamo vivendo unisce ad un momento ancora delicato, un desiderio di forte rinascita dopo che l’apprensione e, spesso, il dramma, hanno cambiato le nostre vite.
Da subito, abbiamo provato ad avvicinarci alle esigenze di ognuno a sostegno della situazione legata alle misure restrittive a cui eravamo chiamati a far fronte.
Abbiamo condiviso insieme i temi di studio a livello regionale da Consulta e nazionale da CNAPPC, oltre che dall’InArCassa, per rendere partecipi tutti, come di solito non capita, a questioni di così grande importanza in un momento particolare.
Abbiamo pensato di avviare una rete di comunicazioni specifiche in entrata ed in uscita attraverso la piattaforma _dimmi così da poter rispondere anche alle richieste, specifiche, di ognuno.
La garanzia formativa per gli iscritti è stata attivata attraverso corsi e lezioni a distanza, in modo esaustivo ed esclusivo.
In quei giorni tuttavia, spesso ho provato ad immedesimarmi in tutti i colleghi e ho pensato a come le situazioni difficili che stavamo vivendo avrebbero potuto orientare diversamente il nostro futuro.
L’incapacità di poter ripristinare il nostro lavoro, diversamente da come eravamo abituati, può avere provocato situazioni di sconforto.
La nuova modalità di impostazione del lavoro che abbiamo messo in atto, ha voluto porre le prime tracce di un nuovo modo di lavorare che l’emergenza ha indirizzato verso un incremento del lavoro agile, poco praticato fino ad allora, ma senz’altro efficiente sul piano della condivisione.
Nel pensare ad uno sguardo rivolto alle prospettive future, mi piacerebbe sostituire alle preoccupazioni a volte paralizzanti, l’idea di uscire da questa situazione insieme, a piccoli, ma costanti passi.
Ci sono ancora tante risposte da dare alle tante domande, ma è importante individuare un progetto per essere pronti, nel rispetto di una corretta apprensione, che faccia prevalere la giusta attenzione nell’affrontare, con nuove energie, questa nostra realtà.
A distanza di tempo, sono sicura che ripenseremo a questo periodo come ad una stagione di riflessione, apprezzando quel ritmo di vita moderato, a cui non eravamo più abituati, e che consente di dare più valore ad ogni cosa che facciamo e che riceviamo.
Nel forte desiderio di consolidare un pensiero di rinascita vi propongo alcune brevi note che sono emerse dall’analisi del bilancio nel corso della recente Assemblea.
Anche da qui può partire un pensiero di progetto che sappia prendere dal passato i valori, riadattandoli per il futuro.
Come avete potuto rilevare dai documenti che vi sono stati inviati, il 2019 si è chiuso con un avanzo di bilancio di oltre €. 16.000,00, un risultato significativo in rapporto ad un bilancio complessivo di poco meno di €. 200.000,00. Tale positività non è legata ad una mancanza di attività da parte dell’Ordine, bensì a scelte mirate di contenimento delle spese ove possibile, ovvero a modalità di coinvolgimento, nelle nostre iniziative, della società civile che ne hanno permesso minor aggravio per noi.
In particolare, mi preme sottolineare il contenimento delle spese di rappresentanza, nonostante la nostra presenza e partecipazione ai doveri istituzionali locali, regionali e nazionali sia stata costante, proficua e spesso promotrice degli stessi.
Contemporaneamente a questo vi è stato un avanzo legato alle attività di formazione. Tale punto merita un dettaglio d’analisi: rispetto all’anno precedente, a fronte di un leggero calo nel numero delle proposte offerte agli iscritti, vi è stato un significativo incremento (+30% circa) della partecipazione: ciò senz’altro in parte è legato alla chiusura del triennio formativo, ma, considerando le molteplici opportunità presenti sul mercato (corsi on-line, attività di recupero, ecc.), riteniamo sia anche dovuto ad un maggior appeal dei corsi presentati. Ciò che preme sottolineare è che, complessivamente, si è ridotto il costo per partecipante, ma soprattutto è stato abbattuto l’onere per singolo CF erogato. Ciò è stato possibile anche grazie alle sinergie con altri enti o soggetti interessati, che, in diverse occasioni, si è riusciti ad attivare.
Concludo con una nota relativa ad un evento che in questi anni ha quasi assunto un ruolo di segno distintivo: la festa di Natale. Un momento di scambio di auguri che, come ha detto qualcuno di noi, “abbraccia la città” perché unisce architetti, autorità e persone di cultura, ogni volta in uno spazio che cerca di dischiudersi al nostro stupore. Siamo riusciti a raggiungere luoghi inesplorati. Dopo aver vestito a festa i nostri spazi, abbiamo raggiunto la Villa Necchi e la Galleria del Palazzo Olevano che si sono aperte ad una nuova prospettiva di spazio domestico che abbiamo cercato di creare in una sera. La vostra partecipazione copiosa ci ha consentito, con davvero poca spesa in più, di attivarci per poter vedere questa festa crescere e poter sostenere, con i nostri contributi, un piccolo fondo di aiuto per il restauro. A causa delle restrizioni tuttora vigenti, non garantiamo possa svolgersi con pari modalità il prossimo dicembre. Peraltro, per il ruolo che ha assunto per il nostro Ordine e per la città, siamo pronti a ripensarla in una nuova veste, spero, per poco più avanti.
A presto, buone vacanze!
Un abbraccio
Anna